"Lurch mavalà Ghedini",stavolta deve attribuirsene a pieno la paternità di questo nuovo "lodo" Come avevo predetto arriva il lodo Ghedini,Alfano pare si sia stufato di fare il parafulmini per tutte le invenzioni giudiziarie "salva premier":“Mi sono esposto personalmente con il lodo, gli ho dato il mio nome, ma adesso basta, il mio ministero resta fuori, norme sulla prescrizione e quant’altro dovranno venire dal dibattito parlamentare“. Così Alfano interpellato sul nuovo "escabotage" per mettere al sicuro Berlusconi (stabilire che il foro competente al giudizio per le alte cariche dello Stato sarebbe Roma) dopo la dipartita del lodo che porta il suo nome e dopo il secco no della Lega e dei finiani sulla prescrizione breve che resta in ogni caso l’unica vera salvezza dai processi Mills e Mediaset. Ma un lodo così rischia già di partire ad handicap per l'evidente infrazione all’articolo 25 della Costituzione che infatti è molto chiaro sulle norme che attengono al giudice naturale : “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”.
La notizia,sembra,che non abbia scatenato salti di gioia dalla maggior parte della maggioranza . I ministri sembrano, in prospettiva delle elezioni più interessati a ricercare motivi di consenso . E in questi momenti si sa che la ricerca del consenso sembra essere molto più appagante piuttosto che l'esporsi ancora una volta in scontri contro la Costituzione, il Presidente della Repubblica, l’Anm, e il,rischio di sottoporsi al giudizio dell' elettorato a ridosso delle urne. Tutto questo non fermerà il "deputato"Ghedini che è in Parlamento non per servire il paese,per come dovrebbe essere ma solo ed esclusivamente asservito a tutelare gli interessi del suo padrone. Del resto il tempo stringe e sul piatto si vuole mettere ,come merce di scambio una linea più morbida sulle intercettazioni. I “gravi indizi di colpevolezza” che diventerebbero “sufficienti”, da sottoporre al neo eletto segretario del Pd. Insomma, Ghedini non si farà certo stoppare né dalla Carta né dalle rivolte dell’ Anm che dopo l’ intervento di Berlusconi alla trasmissione Ballarò e l’ennesima invettiva sui giudici comunisti ha già replicato con un “Rispondiamo solo alla legge e alla Costituzione, i magistrati non devono essere intimiditi ed è ridicolo descrivere i tribunali come sezioni di partiti politici”. Bisognerà capire ,il nuovo lodo, per chi sarà applicabile se anche per ministri e parlamentari. In questo caso si rischierà di rimettere in discussione il principio “ la Legge è uguale per tutti” con tutte le conseguenze del caso. Ma ormai il tempo stringe e ,per Berlusconi,bisognatrovare una soluzione,il principio ormai si sa, provvedimenti da trovare in tutta fretta per salvare uno solo. Il guardasigilli, Angelino Alfano,intanto,dopo averlo detto a Ballarò, a margine di un convegno oggi a Roma delle Corti d’Appello sulla giustizia europea ha risposto alla domanda di un giornalista in merito alla ipotesi di riscrivere un nuovo lodo. Il ministro ha smentito queste voci definendole illazioni che fanno parte del gusto a polemiche inutili.«Noi non stiamo lavorando per spostare a Roma i processi del presidente». ma noi chi? Bisognerà capire chi comprende quel noi. aloi calabrese
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